Categorie
Business E-commerce

Aprire un e-commerce

La vendita on line ormai da diversi anni a questa parte sta crescendo a dismisura diventando terreno fertile anche per certe attività che prima sembravano non sposarsi bene con questo meccanismo, legate forse a quella “vecchia” concezione di “contatto diretto”.
Il periodo pandemico che ci ha colpito, non ha fatto altro che far emergere ancora più questa esigenza e quindi cambiare gli approcci dei consumatori.

Aprire un e-commerce è come aprire un vero e proprio negozio, con l’unica differenza che non sarà uno store fisico ma virtuale.

Il commercio elettronico, cioè le transazioni commerciali di beni e/o servizi, realizzati utilizzando piattaforme informatiche, può essere distinto in: commercio elettronico diretto che consiste nella vendita virtuale di un bene o servizio (si pensi ad esempio all’acquisto di un software informatico), acquisibile tramite download, e commercio elettronico indiretto dove avviene una compravendita di beni materiali (abbigliamento, prodotti alimentari, elettrodomestici, etc.) spediti all’acquirente.

Avviare l’attività di vendita on line, con un proprio sito, comporta l’apertura della P.IVA, la segnalazione di inizio attività al Comune di riferimento e alla Asl qualora si commercino prodotti alimentari, apertura posizione previdenziale INPS e iscrizione alla Camera di Commercio.
Da un punto di vista fiscale l’e-commerce viene assimilato alla vendita per corrispondenza (art. 22 comma 1 DPR 633/72) e quindi non vi è obbligo di emissione di fattura fatta eccezione se questa viene esplicitamente richiesta dal cliente o se la vendita è effettuata verso un soggetto non privato (B2B).

Il titolare dell’e-commerce dovrà registrare i corrispettivi giornalieri e ad oggi non vi è obbligo di certificazione degli stessi.
Situazione un po’ diversa potremmo trovarla qualora la vendita avviene su particolari marketplace e non tramite un sito di proprietà: in questa situazione a mio avviso è sempre meglio accompagnare una vendita con un documento commerciale.

Il diffondersi di questa metodologia di vendita ha fatto si che il legislatore stia intervenendo a livello normativo; dal primo di luglio 2021 infatti, con il recepimento di regolamenti UE, cambieranno alcuni aspetti dal punto di vista dell’assolvimento IVA per le vendite effettuate tra paesi dell’Unione, sia se la vendita sia stata effettuata verso un titolare di p.iva sia verso un privato.
Gli interventi hanno come obiettivo quello di contrastare alcuni fenomeni elusivi dovuti alla differenza delle aliquote IVA nei diversi paesi europei.

Per ogni tuo dubbio in merito, o richiesta di consulenza, scrivimi tramite la sezione “Contattami” del sito o tramite la mia pagina Facebook.

Categorie
bonus Business Covid-19 sospensione

Decreto ristori quater – sintesi delle principali misure

Il 30 novembre scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il quarto dei c.d. “Decreti Ristori”. Come i primi due quest’ultimo ha introdotto diverse novità in vari ambiti (il terzo consisteva nello stanziamento di fondi per determinati soggetti) predisponendo ulteriori fondi a seguito del nuovo scostamento di bilancio dello Stato, cercando di aiutare i settori ed i soggetti più colpiti dalla pandemia.

In particolare:

Proroga dei termini di pagamento del secondo acconto delle imposte da dichiarazione dei redditi: il versamento viene prorogato dal 30 novembre al 10 dicembre per tutti i soggetti che esercitano attività d’impresa arte o professione; per coloro che nel primo semestre del 2020 hanno subito un calo del fatturato/corrispettivi pari almeno al 33% rispetto all’anno 2019 hanno tempo per il versamento fino ad aprile 2021. Questa seconda eccezione vale per i soggetti con fatturato fino a 50 milioni e per quelli localizzati nelle zone rosse e per gli operatori del settore della ristorazione nelle zone arancioni.

Sospensioni versamenti tributari e contributivi del mese di dicembre: sono sospesi fino al 16 marzo 2021 tutti i versamenti tributari con scadenza nel mese di dicembre; i soggetti beneficiari sono le imprese con fatturato fino a 50 milioni di euro che hanno subito un calo del 33% nel primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e per tutti i soggetti interessati alle misure restrittive (chiusure) dai precedenti decreti.

Proroga del termine di presentazioni delle dichiarazioni dei redditi ed Irap: viene prorogata dal 30 di novembre al 10 di dicembre il termine di presentazione delle dichiarazioni dei Redditi ed Irap

Proroga pagamento definizioni agevolata: viene prorogato dal 10 dicembre 2020 al 1 marzo 2021 il termine di pagamento delle rate della “Rottamazione-ter” e del “Saldo e stralcio”

Estensione codici ATECO per accesso al fondo perduto: viene ampliata la platea dei soggetti che possono accedere alla richiesta del fondo perduto, in particolare vengono aggiunti alcune categorie di agenti e rappresentanti di commercio

Razionalizzazione dell’istituto della rateizzazione: è previsto che alla presentazione di dilazione ne consegue la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza, divieto di iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche o di avviare nuove procedure esecutive. Inoltre possono essere presentate richieste di dilazione anche per rateizzazioni precedenti decadute, sale la soglia dei controlli in merito alla situazione di obbiettiva difficoltà e sale da 5 a 10 rate il numero di rate non pagate che determinato la decadenza della rateizzazione.

Esenzione IMU: viene chiarita e applicata l’esenzione del pagamento dell’IMU a tutti quei soggetti che siano proprietari degli immobili e al tempo stesso gestori dell’attività esercitata all’interno.

Indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e degli incaricati alle vendite: viene di nuovo erogata per questi soggetti una indennità una tantum di € 1.000.

Disposizioni a favore dei lavoratori sportivi: per il mese di dicembre è prevista un’indennità di € 800 a favore dei lavoratori dello sport che hanno ridotto o cessato la propria attività.